L’isola di Sant’Andrea dista da Gallipoli, cui appartiene amministrativamente, poco più di 1800 metri.
E’ un’isola praticamente piatta che si alza dal mare per non più di 3 metri, il che fa si che la sua superficie sia costantemente spazzata dal vento e che quindi la vegetazione vi cresca con una certa difficoltà e nonostante ciò sia presente con particolari specie, tra cui il giunco, che nel corso dei secoli si sono adattate a vivere su questo piccolo lembo di terra, che di fatto è diventato un ecosistema a se stante molto interessante per i naturalisti.
Già le popolazioni messapiche vi approdavano, come testimoniano i numerosi reperti archeologici ritrovati sull’isola, e dal nome che le avevano attribuito, Actotus, che significa “terra arida”, si capisce bene che già in tempi antichi questa dell’aridità e della scarsa vegetazione era una delle caratteristiche che risaltavano maggiormente. Nel corso dei secoli comunque è stata utilizzata in diversi modi, come per esempio come luogo in cui venivano portati a pascolare gli animali, condotti là sulle imbarcazioni.
La sua posizione poi è sempre stata insidiosa soprattutto per la navigazione, ed è per questo motivo che oggi sull’isola torreggia un faro, costruito nella seconda metà del 1800 e la cui luce è possibile scorgere fino a Taranto ed a SantaMaria di Leuca.
Sopratutto nel periodo estivo è meta di molti visitatori che la raggiungono in barca, ed i fondali sono conosciuti ed apprezzati dagli appassionati di immersione perchè tra le altre pittoresche attrattive vi si possono trovare interessanti colonie di corallo.
L’isola è molto affascinante, anche se credo non ci sia niente da vedere a parte il faro. C’è qualche servizio barca per poterla visitare?