Gallipoli, la perla dello Jonio

Cosa vedere e quali spiagge scegliere durante la vacanza a Gallipoli

Gallipoli è una delle città più belle e frequentate del Salento. Un’autentica perla adagiata sul mare Ionio, meta ambita da tantissimi turisti che ogni anno affollano le sue spiagge dorate. Ma Gallipoli è molto di più.

Spiggia mare e sabbia

Al pari del mare e della movida è la città dalle bellezze tutte da scoprire. Un paradiso naturalistico, palazzi e chiese barocche custodi di autentici capolavori dell’arte, riti e tradizioni che richiamano ad un lontano passato. Insomma una città da visitare durante tutto l’anno e non solo per le vacanze d’estate.

Situata sul lato occidentale del Salento, la città si affaccia sul mare Ionio a circa 35 km dal capo estremo di S. Maria di Leuca. Se le case bianche tra il cielo e l’azzurro del mare ci ricordano il suo passato greco, le mura ed i bastioni ci parlano di popoli e lotte per la difesa e l’indipendenza. Sui resti della fortezza bizantina gli Spagnoli ristrutturarono ed ampliarono il Castello ancora oggi il simbolo della città.

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Il porto, per secoli centro fondamentale per il Mediterraneo, accoglie come un abbraccio i visitatori con il suo fascino immutabile. Si avvertono ancora oggi gli echi delle guerre che quelle acque hanno visto, le speranze e i dolori dei pescatori, quelli di ieri e quelli di oggi. Ed il suono delle mille preghiere affidate alle mura della Chiesa del Canneto da chi attendeva il rientro di un proprio caro. All’antico porto dei pescatori nel tempi si è realizzato il porto nuovo, approdo di grandi pescherecci, navi mercantili e splendide navi da crociera.

Gallipoli vecchia sull’isolotto con i suoi vicoli e misteri si contrappone alla città moderna, dinamica e operosa, di Corso Roma. E’ sicuramente anche questo il fascino di Gallipoli: due anime completamente diverse ma unite dal vecchio Ponte medioevale. Ecco i principali monumenti da visitare a Gallipoli.

Il centro storico della città vecchia

Se siete in vacanza sulle spiagge di Gallipoli, non perdete l’occasione per fare una passeggiata per il centro storico della città vecchia. Un dedalo di viuzze traboccanti di chiese e palazzi, frantoi ipogei dalla bellezza unica. Una meraviglia dove Il barocco rifiorisce con tutta la sua bellezza rendendo unico l’isolotto sul quale da secoli è arroccata la città. Protetta dalle mura e completamente circondata dal mare, la città vecchia di Gallipoli è candidata a diventare patrimonio dell’Umanità.

Tra i vicoli del centro storico inoltre proliferano oggi pittoreschi Bed and Breakfast, ma anche case vacanza interamente ristrutturate e affittate direttamente dai privati proprietari.

Il Castello Aragonese e Torre del Rivellino

Il Castello di Gallipoli si trova nei pressi del ponte che collega la città vecchia con la terraferma. Ovviamente quello che ammiriamo oggi è il frutto di rimaneggiamenti e ristrutturazioni avvenute in epoche successive. Il nucleo originario risalirebbe al XI secolo e sembra occupare il sito di una precedente struttura fortificata. La realizzazione del Rivellino risale alla metà del XVI secolo. Oggi il Castello di Gallipoli è aperto al pubblico per visite guidate all’interno della storia della città.

Le bellissime chiese di Gallipoli

  • Basilica Concattedrale di S. Agata è la più importante chiesa in stile barocco di Gallipoli. Fu eretta nel corso del 1600 sui resti di una chiesa precedente e si presenta a croce latina a tre navate. E’ dedicata a S. Agata patrona della città. Nel suo interno numerose opere d’arte e molte preziose reliquie. Da visitare l’attiguo Museo Diocesano di Gallipoli inaugurato nel 2004 con oltre 200 opere e circa 500 mq di esposizione. Di particolare pregio le opere appartenenti al Tesoro della Concattedrale.
  • Chiesa di S. Maria della Purità
  • Santuario della Madonna del Canneto risalente al XVII secolo al suo interno conserva preziose tele e dipinti, tra cui un capolavoro del Catalano.
  • Chiesa del Carmine costruita nel corso del 1800 sui resti di un precedente edificio sacro. Nel suo interno preziose opere oltre ad un prezioso dipinto attribuibile ad Antonio Ribera.
  • Chiesa di S. Teresa D’Avila risalente al XVII secolo
  • La Chiesa di S. Cristina costruita per devozione da parte dei pescatori salvati alla Santa.
  • Chiesa di S. Francesco da Paola edificata nei primi anno del 1600 nei pressi del Porto Nuovo.
  • Chiesa di S. Domenico al Rosario edificata nel corso del secolo XVII.

Fontana Greco-romana

La Fontana Greco Romana è un grazioso monumento ubicato nei pressi del Porto vecchio e del Ponte che collega la città vecchia alla parte moderna. Il monumento risalirebbe al periodo rinascimentale anche se in passato si pensava fosse di epoca molto più antica.

Foto fontana greca Romana di Gallipoli nel Salento.

Di particolare pregio la serie di bassorilievi che la fontana presenta sulla facciata e che hanno come tema comune la forza delle passioni. Si tratta di una serie di tre quadri divisi da quattro cariatidi le quali rappresentano tre scene tratte dalla storia e dalla mitologia greca.

Il retro della fontana risalirebbe al 1700, quindi più recente. Vi è inciso lo stemma della città di Gallipoli e quello di Carlo III di Borbone. In basso un abbeveratoio utilizzato un tempo per gli animali.

Corso Roma e la Gallipoli moderna

La parte più moderna della città è quella attraversata da Corso Roma un grande viale con ampi marciapiedi dove si svolge gran parte del passeggio serale e festivo di Gallipoli.

Il corso è la sede di tantissimi locali sempre pieni, negozi e boutique esclusive, cinema e teatri.

Le spiagge più belle di Gallipoli e dintorni

Situata sul versante occidentale della Penisola Salentina il litorale gallipolino si presenta prevalentemente basso, a tratti roccioso ed intervallato da bellissime lingue di sabbia. Anche quando la costa è sassosa l’accesso al mare è agevole ed i fondali sono bassi con le acque particolarmente pulite e profumate.

La vegetazione intorno è quella tipica della macchia mediterranea con distese di mirto e rosmarino selvatico, profumi di timo e lentisco che si mescolano con la brezza che arriva dal mare. Ampie pinete spesso lambiscono litorali spettacolari tutti da scoprire non solo d’estate.

Le più belle spiagge di Gallipoli occupano l’ampia baia che ricade all’interno del Parco Regionale Naturale Isola S. Andrea e Punta Pizzo. Una zona paesaggistica molto preziosa con il suo ecosistema che comprende non solo gli arenili sabbiosi, acquitrini e pseudo steppe, ma anche ettari di macchia mediterranea e pinete. Sull’isola di S. Andrea insiste l’unica colonia di Gabbiano Corso di tutto l’Adriatico!

Località Punta Pizzo

All’interno del Parco Naturale Regionale Isola di S. Andrea e Litorale Punta Pizzo, questo bellissimo tratto di costa è uno dei tanti posti ancora incontaminati del Salento.

La spiaggia di Punta Pizzo, dominata dall’omonima Torre cinquecentesca, si estende per circa 2 km ed è lambita da un mare particolarmente cristallino. Piccola ma incantevole, la spiaggia è protetta dalla baia e accarezzata dai profumi della vicinissima pineta e della macchia mediterranea.

Il resto della costa è intervallato da piccoli tratti rocciosi, acque bassissime e profumate, fondali bassi e facilmente accessibili.

La spiaggia è prevalentemente una spiaggia libera servita in parte da un lido attrezzato. Nei dintorni piccoli punti di ristoro dove gustare i prodotti tipici della cucina locale.

Risalendo da S.M. di Leuca la spiaggia di Punta Pizzo si trova a circa 10 chilometri da Gallipoli a due passi dall’altra bellissima spiaggia gallipolina che è Punta della Suina.

Spiaggia Punta della Suina

Anche Punta della Suina fa parte del Parco Regionale ed è circondata dalla bellezza di un paesaggio unico dal punto di vista naturalistico. La costa lambisce una baia profonda e si presenta bassa e rocciosa, intervallata da splendide cale di sabbia bianca ed un mare che ricorda i paradisi caraibici.

Comoda da raggiungere, Punta della Suina dispone anche di aree parcheggio dove lasciare comodamente l’auto. La passarella in legno conduce attraverso la fresca pineta verso la costa dove si trovano le spiagge libere ed i lidi attrezzati.

Baia Verde

Baia Verde è la spiaggia che dà il nome all’intera baia, baciata dal sole e dai fondali color smeraldo. Un autentico paradiso dalle acque cristalline, granelli color oro baciati dal sole e dalla perfetta esposizione a mezzogiorno. Trovandosi a soli 3 chilometri da Gallipoli, negli anni Baia Verde è diventata la spiaggia più conosciuta per chi viene in vacanza nella Perla dello Ionio. Una spiaggia di sabbia molto ampia dove insistono stabilimenti e lidi attrezzati, tantissimi servizi di animazione ma anche tratti di spiaggia libera.

Baia Verde a Gallipoli è anche il luogo più affollato soprattutto in alta stagione. Tantissimi giovani si danno appuntamento sulla grande spiaggia per ballare al sole e tuffarsi in mare, attendere il tramonto per riprendere a divertirsi sino all’alba sotto le stelle.

A Baia Verde di Gallipoli inoltre ci sono diversi residence ed appartamenti, villette in affitto e case vacanza.

Lido San Giovanni

Venendo da sud, superata Baia Verde troviamo la bellissima spiaggia di Lido San Giovanni e cioè il tratto di costa che prende il nome dalla vicina torre cinquecentesca. Il lido che si trova su questa spiaggia è sicuramente uno dei più longevi del posto in quanto realizzato nel corso degli anni Sessanta. Da allora è diventato il punto di riferimento per la rinomata movida notturna dell’estate gallipolina. Con la sua sabbia bianca e l’acqua cristallina Lido San Giovanni resta sempre una delle spiagge più amate da chi viene in vacanza a Gallipoli.

Lido San Giovanni si raggiunge percorrendo tutto il lungomare di Gallipoli verso sud, oppure dalla strada statale 101 per Santa Maria di Leuca uscita per Lido San Giovanni.

Spiaggia della Purità

Tra tutte le spiagge di Gallipoli la più affascinante resta senza dubbio la baia che si apre al di sotto delle mura nella città vecchia, il Seno della Purità.

Questa piccola spiaggia, da sempre meta dei gallipolini, prende il nome dalla chiesa che la sovrasta dall’alto, la Chiesa della Purità, uno dei più alti esempi del barocco salentino. Sembra quasi che la chiesa abbracci al suo seno la piccola spiaggia che guarda ad un meraviglioso orizzonte.

Dai suoi granelli dorati infatti il panorama è semplicemente splendido! Una lingua di sabbia baciata dal sole ed un mare cristallino e sullo sfondo il faro che domina solitario l’isola di S. Andrea. Tutto intorno la bellezza pura!

L’Isola di S. Andrea ed il Faro di Gallipoli

L’isola di S. Andrea è quel suggestivo pezzo di terra che appare al largo di Gallipoli e sul quale svetta un antico faro monumentale.

Anche se abbastanza vicina al litorale di Gallipoli, dista infatti solo 1800 metri circa, l’isola non si può visitare né vi si può attraccare con una barca. I circa 5 ettari di superficie infatti fanno parte del Parco Naturale Regionale di Punta Pizzo e Isola di S. Andrea.

Il suo territorio è completamente pianeggiante e costantemente spazzato dal vento di burrasca. Cresce il giungo e altre specie che nel tempo si sono adattate a vivere in questo ambiente brullo creando un ecosistema oggetto di studio da parte dei naturalisti. naturalisti. Sull’isola di S. Andrea insiste l’unica colonia di Gabbiano Corso di tutto l’Adriatico!

Da alcuni ritrovamenti archeologici sembra che i Messapi furono i primi ad approdare nell’isola e che ad impressionarli fu l’aridità del terreno.

A causa della sua posizione particolarmente insidiosa per la navigazione, sull’isola troneggia la torre faro realizzata nella seconda metà del 1800. La sua luce si irradia ed è visibile da Santa Maria di Leuca fino a Taranto.

Spiaggia Rivabella

Rivabella è una località frazione di Gallipoli. E’ situata a circa 4 km a nord della città e si raggiunge comodamente dalla statale 101 oppure con il servizio Salento in Bus.

Quasi due chilometri di sabbia bianca e acque cristalline dove trovare le comodità più moderne circondati da una natura selvaggia e incontaminata. Il verde della pineta e la bellezza della macchia mediterranea e l’azzurro del mare!

Tantissimi lidi attrezzati di ogni confort ma anche spiaggia libera ed accesso gratuito alla spiaggia per tutti. Nei dintorni anche il famoso parco acquatico di Gallipoli, discoteche, ristoranti e piccole trattorie sul mare a base di pesce.

Padula Bianca

La spiaggia Padula Bianca (conosciuta anche come Lido Le Canne) si trova poco più a nord di Gallipoli nei pressi di Lido Conchiglie. Si arriva comodamente e si può lasciare l’auto nell’area parcheggio anche per un giorno intero a tariffe molto buone.

L’acqua è trasparente e la spiaggia bianca e vellutata digrada dolcemente diventando un ottimo parco giochi per i bimbi più piccoli.

Lido Conchiglie

Lido Conchiglie è la spiaggia ideale per chi cerca relax e tranquillità. Situata a 6 km a nord di Gallipoli la sua costa si estende per circa 2 km e circondata dai colori della macchia mediterranea. Al litorale a tratti alto e frastagliato si contrappone un lungo tratto di spiaggia sabbiosa dove trovare lidi e stabilimenti balneari.

Lido Conchiglie è anche conosciuto per la prelibatezza dei suoi chioschi sul mare dove si preparano le ricette a base di pesce appena pescato. Il territorio di Lido Conchiglie si divide tra il comune di Gallipoli e quello di Sannicola.

Sannicola

Sannicola è un piccolo centro salentino che dista pochi chilometri da Gallipoli e con il quale da sempre ne ha condiviso la storia fino a quando non divenne comune autonomo all’inizio del ‘900.

Sin dai tempi antichi la località era conosciuta come una delle aree più salubri e salutari, dal clima più mite dell’intero circondario di Gallipoli. Questa circostanza spinse diverse famiglie aristocratiche e benestanti a realizzare, a partire dal 1700, le dimore estive lungo i loro possedimenti in queste zone.

In queste ville signorili denominate Casini, le famiglie dell’aristocrazia salentina trascorrevano la loro villeggiatura da maggio sino ad ottobre. Particolarmente eleganti e lussuose, erano solitamente circondate da enormi mura di cinta, un grande giardino curato e cappella privata. Molte di queste ville si possono ammirare ancora oggi lungo la strada che porta ad Alezio.

A Sannicola meritano una visita le due chiese, le masserie fortificate, il Monastero basiliano di San Salvatore e quello di San Mauro. La presenza di questi monasteri sono la testimonianza della ricca presenza dei monaci basiliani sul territorio in epoca medievale.

Sebbene l’agricoltura sia rimasta la principale risorsa economica, grazie alla vicinanza con Gallipoli con cui divide Lido Conchiglie, Sannicola è diventata una località molto frequentata. Moderne strutture ricettive accolgono turisti da ogni parte del mondo, particolarmente affascinati dalla splendide masserie ristrutturate.

L’Abbazia di S. Mauro e la festa de lu Masciu

Ogni anno nel mese di maggio Sannicola accoglie la primavera con una delle tradizioni più belle del Salento.
Lu Masciu (maggio in dialetto salentino) nasce come un festival delle tradizioni e dei riti, della cultura popolare tramandata da antiche usanze medioevali.

A Maggio la natura si risveglia in tutto il suo splendore e era questo il momento giusto per sigillare la promessa d’amore tra le giovani coppie. Per l’occasione era consuetudine anche lo scambio di primizie presso l’Abbazia di San Mauro circondati da un paesaggio a tratti selvaggio ed incontaminato.

Il rito della festa de Lu Masciu, risalirebbe ai tempi in cui, nel giorno dedicato a San Mauro, presso l’abbazia giungevano mercanti, artigiani e contadini che vendevano e scambiavano merci. Inoltre in questo giorno le giovani coppie suggellavano promesse di matrimonio con lo scambio delle primizie.
Per quanto oggi sia passato del tempo e si può essere più moderni, emancipati e indipendenti, la promessa di matrimonio resta un momento importante, che continua a suscitare lacrime di felicità.
Il programma della festa de lu Masciu prevede anche un corteo di giovani coppie in costume d’epoca a bordo di carrettieri colmi di cesti traboccanti di primizie. Al suono del tamburrello il corteo conclude la sfilata con il brindisi augurale dei carrettieri.

La festa si svolge come da tradizione presso le Rupi di San Mauro, sulla Strada prov. Sannicola–Lido Conchiglie. Con le moderne edizioni sono previste anche le visite guidate presso l’antica Abbazia di San Mauro rinomata per i suoi preziosi affreschi del XIII secolo. La chiesa dell’antica abbazia italo-greca, eretta probabilmente dai monaci basiliani intorno all’anno 1000, svetta sulla collina dell’Alto lido di Gallipoli. Attualmente il comune di Sannicola ne ha acquisito la proprietà e ne ha promosso il recupero e la valorizzazione

Da dove deriva il nome di Gallipoli?

Il nome Gallipoli sembrerebbe derivare dall’antico nome greco con il quale veniva denominato l’insediamento, Kali Polis, che in greco appunto vuol dire città bella. Secondo altre fonti l’etimologia indicherebbe uno scalo poiché Gallipoli in epoca messapica era il porto della vicina Alezio. Sui gonfaloni e sullo stemma della città appare anche un gallo ma non ha nulla a che fare con il toponimo della città. L’immagine del gallo sarebbe quella impressa sullo scudo di Idomedeo, l’eroe cretese che secondo la tradizione fu il fondatore della città di Gallipoli.

Gallipoli, cenni storici

Come tutta l’area pugliese Gallipoli deve il suo sviluppo ed il suo sostentamento economico alla coltivazione dell’ulivo e della vite. Inoltre grazie alla posizione privilegiata e riparata sul mare, è diventata nel corso dei secoli un importante scalo commerciale. Dopo la disfatta di Taranto nella guerra contro Roma, la città diventa municipio romano e sede di una guarnigione di soldati arroccati nel primo nucleo del Castello. In seguito, con gli anni bui delle invasioni barbariche la città conoscerà un periodo di decadenza.

In epoca successiva ritornò ad essere un centro commerciale di discreta importanza grazie all’interesse ed alla presenza dei Bizantini dal 538 d.C. Il rito greco per molto tempo resterà nell’uso dei gallipolini nonostante la città fosse sotto il controllo della chiesa romana. Nel XI secolo arrivarono i Normanni ai quali seguirono gli Svevi e quindi gli Angioini. Nella contesa tra queste due dominazioni Gallipoli subì una delle più sanguinose repressioni della sua storia. Nel corso del XIII secolo i Baroni salentini difesero fino alla fine l’ultimo baluardo svevo nel territorio. Moltissimi di loro furono giustiziati nelle piazze ed i gallipolini superstiti cercarono rifugio nei centri vicini.

Agli Angioini successero gli Aragonesi e per la città quindi inizia un periodo di intenso sviluppo grazie alla posizione centrale per i traffici commerciali portuali. Tra il XIV ed il XVI sono realizzati i lavori di consolidamento dello scalo, le fortificazioni. Nel corso del XV secolo Gallipoli subì anche pressioni da parte di Venezia che considerava il porto della città strategicamente fondamentale per i propri traffici commerciali. La presenza dei veneziani nella città avrà molte ripercussioni anche nella cultura del territorio.

Con i Borboni Gallipoli farà parte del Regno di Napoli diventando nel corso del 1700 il porto più importante del Mediterraneo per il commercio dell’olio lampante.

L’olio di Gallipoli illuminava le strade di Londra

Tra il XVI secolo ed il XIX secolo Gallipoli era considerata la piazza più importante per la produzione e la commercializzazione dell’olio lampante. Dal suo porto salpavano le navi cariche del prezioso combustibile destinato alle grandi capitali europee per i illuminare i le strade di Londra, Berlino, Parigi. Si racconta a tal proposito che la Regina inglese prediligesse l’olio di Gallipoli in quanto capace di produrre una fiamma più chiara e pulita.

La produzione di olio lampante, destinato all’illuminazione, costituì per secoli una voce fondamentale per l’economia della città di Gallipoli. Ancora oggi si possono visitare alcuni dei frantoi ipogei, monumenti della civiltà salentina sopravvissuti alle crisi ed allo scorrere del tempo.

La notte dei Pupi del 31 dicembre a Gallipoli

Trascorrere le vacanze di Natale in Puglia a Gallipoli sarà l’occasione per scoprire il volto autentico di un Salento che non è “solo” il mare dell’estate. Il periodo di Natala ad esempio a Gallipoli regala serate molto piacevoli da trascorrere all’aperto lungo il corso della Città nuova.

Alla bellezza dei vicoli, delle chiese e dei presepi della città Vecchia, gli ultimi giorni che seguono il Natale a Gallipoli si rinnova la tradizione dei Pupi. Grazie al lavoro delle Associazioni Culturali molti riti ed antiche usanze sono state ripristinate e ripopolano le piazze come un tempo. I Pupi di Gallipoli sono buffi personaggi fantastici realizzati in cartapesta e rappresentano ognuno un quartiere della città. Nel corso dell’ultima notte dell’anno sfileranno lungo Corso Roma circondati dall’abbraccio dei visitatori, dalla musica e dall’allegria. A fine sfilata verranno fatti scoppiettare per essere incendiati a mezzanotte. Tutti tranne uno, quello che rappresenta l’anno nuovo.

La tradizione popolare vuole infatti che si brucino i pupi l’ultimo dell’anno per dare addio alle brutture ed alle negatività dell’anno appena passato. Il pupo di Gallipoli infatti è il simbolo dell’anno vecchio e porta con se un enorme valigia piena.

La notte dei Pupi a Gallipoli è una bellissima festa che coinvolge anche le attività con proposte culinarie a base di prodotti tipici della tradizione locale salentina. Tra i vicoli della città vecchia si sente il profumo di cannella e di cartellate, dei dolci di Natale, delle pittule e dei purciadduzzi già caldi e pronti. Sono previsti concerti di musica popolare e la pizzica si balla sino all’alba del nuovo anno.

La Processione del Bambino a Gallipoli per l’Epifania

Il 6 Gennaio di ogni anno Gallipoli celebra il giorno dell’Epifania con la Processione del Bambino organizzata dalla Confraternita di S. Maria ad Nives.

La Confraternita di Santa Maria ad Nives, la Madonna della Neve, ha origini antichissime. Istituita dal Vescovo di Gallipoli a metà del XVII secolo i confratelli, detti “Cassobbi” erano per la maggior parte maestri ferrai. Indossano il loro abito tradizionale col cappuccio celeste, mozzetta di seta rossa, l’immagine della Madonna della Neve e quella della Pietà dell’altare del Rosario. Sono loro a portare in braccio la Statua del Bambino Gesù.

I confratelli della Madonna de Nives si spostano sia per la visita dei Sepolcri il Giovedì Santo e nel corso della processione dell’Addolorata indossando anche il cappello rosso.

Focaredda di S. Antonio de lu Focu a Gallipoli

Il 17 gennaio di ogni anno Gallipoli festeggia Sant’Antonio abate, il santo considerato l’iniziatore del monachesimo e vissuto nel II secolo. E’ sempre raffigurato come un anziano monaco dalla barba bianca.

Quella in onore di S. Antonio abate a Gallipoli non è una festa sontuosa ma è una delle più sentite e radicate nella tradizione della città salentina. Il programma dei festeggiamenti prevede la consueta processione con la statua del Santo lungo le vie del centro storico, quindi il concerto bandistico ed i fuochi pirotecnici. A conclusione della festa la tradizionale focaredda, il falò di fascine e rami d’ulivo che riscalda la fredda serata d’inverno gallipolino.

Il Falò di S. Antonio segna per la città bella l’inizio del periodo più colorato e goliardico dell’anno, il grande Carnevale di Gallipoli.

Durante i giorni che precedono i festeggiamenti, per la città echeggiano le immagini del Santo Abate spesso in compagnia di animali. Sin dal medioevo infatti, il Santo era accostato ai maialini che i monaci allevavano presso i monasteri. A Gallipoli si raccontava inoltre che nella notte del 17 gennaio gli animali delle stalle parlassero tra loro. Se solo qualche essere umano avesse provato ad ascoltare per carpirne il senso del discorso ciò avrebbe portato sfortuna alla città.

S. Antonio Abate è anche accostato al fuoco e spesso è immaginato alle prese con le fiamme sotto i suoi piedi.
A proposito del fuoco la tradizione narra che in passato folle di malati di ergotismo canceroso si recassero presso le reliquie del Santo. La loro patologia provocava dolore come se la pelle stesse bruciando immersa tra le fiamme. E dal momento che Antonio, divenuto Santo era noto per le sue lotte vittoriose contro il Demonio, ne divenne il salvatore capace di vincere anche quella malattia che bruciava come il fuoco dell’inferno.

Festa di S. Sebastiano a Gallipoli

La festa di San Sebastiano a Gallipoli ricorre il 20 gennaio di ogni anno. Il culto per S. Sebastiano, vissuto nel IV secolo e compatrono della città insieme a Sant’Agata, ha origini molto antiche. Fonti storiche e documentate attesterebbero che il Santo divenne patrono di Gallipoli a partire dal XIV. Da allora la festa è caratterizzata da una liturgia che, nonostante il succedersi delle epoche non ha subito cambiamenti. Infatti in occasione della Festa durante la celebrazione della messa la lettura del Vangelo avviene in greco: eredità del passato bizantino in Salento.

Altra particolarità è che nel corso della solenne processione per i vicoli del centro storico, sfileranno in corteo entrambi i simulacri argentei dei due protettori, S. Agata e S. Sebastiano. Tra le autorità partecipanti le confraternite di Gallipoli ed una significativa delegazione dei Vigili Urbani dei quali S. Sebastiano è il protettore.

Chi era San Sebastiano di Narbona venerato a Gallipoli?

Sebastiano nacque verso la seconda metà del ‘200 d.C. e ricevette dalla madre un’educazione improntata sulla vita e sulla morte di Cristo. Dall’animo forte e dal carattere energico seguì la sua vocazione che era quella di difensore della Chiesa. Si spostava dove pensava ci fosse più bisogno e per questo motivo arrivò a Roma in aiuto ai cristiani perseguitati. Sebastiano quindi confessò la propria fede all’imperatore Diocleziano e per questo accusato di tradimento e di ingratitudine. Le sue conosciute virtù morali e civili non lo risparmiarono dalla condanna e dal flagello nel 304 d.C.

La festa di S. Agata a Gallipoli

Il 5 febbraio di ogni anno Gallipoli festeggia una delle tradizioni più antiche della cristianità salentina, S. Agata, la patrona a cui la comunità ha dedicato la Basilica Cattedrale. Dei 12 altari presenti quello dedicato alla santa protettrice della città è quello più sontuoso sormontato da una balaustra riccamente decorata.

La città di Gallipoli è da sempre molto devota a S. Agata ed alla leggenda del ritrovamento della sacra reliquia. Secondo la tradizione sarebbero stati due militari, Gislberto e Goselmo, a trafugarne il corpo da Costantinopoli in Italia nel 1126. Sarebbe apparsa in sogno ed avrebbe espresso il desiderio di ritornare in patria.

Nell’approdare sulla costa gallipolina Goselmo volle lasciare una mammella sulla spiaggia della città dove lui era nato. Proprio su quella spiaggia Agata apparve in sogno ad una mamma che riposava avvertendola che il suo bambino stringeva tra le labbra qualcosa. L’invocazione del nome della Santa convinse il bimbo ad aprire la bocca lasciando cadere la mammella. I gallipolini custodirono la reliquia della Santa con amore fino al 1380. La tradizione infatti narra che in quell’anno la reliquia fu furtivamente spostata a Galatina all’interno della Basilica di S. Caterina. A Gallipoli però rimane il prezioso basamento in argento che fa parte del Tesoro della Basilica.

Il giorno della viglia della festa, il 4 febbraio, il mezzo busto argenteo raffigurante la Santa, è portato in processione lungo le stradine della città vecchia. Quindi il 5 febbraio nel pomeriggio ed in cattedrale è il momento della tradizionale lettura cantata del Vangelo in lingua greca. Spesso le celebrazioni in onore di S. Agata sono officiate da rappresentati della chiesa Ortodossa.

La Settimana Santa a Gallipoli nel Salento

Il periodo pasquale nel Salento è senza dubbio un’ottima occasione per scoprire arte, cultura e tradizioni di questo territorio all’estremità della Puglia. Sempre più spesso infatti si sceglie di trascorrere una breve ma intensa vacanza per scoprire usi e costumi di un luogo. A Gallipoli i Bed and Breakfast e gli Hotel sono pronti ad accogliere ogni anno tantissimi appassionati e semplici visitatori attratti dalla suggestiva tradizione. In tutti i piccoli borghi le comunità da secoli si stringono intorno per celebrare e commemorare il dramma sacro della Morte e della Resurrezione di Cristo.

Grazie alle confraternite che portano avanti con devozione la tradizione, anche a Gallipoli i riti legati alla settimana Santa rappresentano un momento molto importante. E non solo per la comunità locale, ma anche per i turisti sempre più affascinati dall’atmosfera sacra e profana che circonda questi eventi.

I riti della Settimana Santa a Gallipoli si svolgono a partire dalla Domenica delle Palme per terminare il Sabato Santo. Gli appuntamenti fondamentali sono:

  • La Processione dell’Addolorata il Venerdì precedente la domenica delle Palme, la cui celebrazione risalirebbe al XVI secolo.
  • Il Giovedì Santo a partire dalle ore 21,00 con la Visita ai sepolcri nel centro antico di Gallipoli
  • il Venerdì Santo s partire dalle ore 17,00 con la suggestiva Processione dei Misteri
  • il Sabato Santo a partire dalle ore 3,00 di notte con la Processione della Desolata ed il Cristo morto.

La Processione dell’Addolorata a Gallipoli

La processione dell’Addolorata, organizzata dalla Confraternita della Misericordia e del Carmelo si celebra il Venerdì che precede la domenica delle Palme.

A mezzogiorno la statua della Madonna in elegante abito nero esce dalla Chiesa del Carmelo insieme ai confratelli, anche loro in abito e cappuccio neri. Ad accompagnarla grandi ceri accesi e le donne con lamenti e litanie. Si racconta che in passato le giovani indossassero il nero del lutto fino al giorno di Pasqua! A rendere l’atmosfera ancora più toccante è l’araldo che suona la tromba riproducendo il lamento della Madonna per il figlio tormentato.
Al termine della messa nella concattedrale inizia la Processione con l’esecuzione dell’Oratorio Sacro, la “Frottola”, due opere musicali i cui autori sono due maestri gallipolini. Quindi il corteo sosta presso S. Francesco da Paola e raggiunge il Bastione S. Giuseppe da dove il sacerdote benedice il mare al suono delle sirene dei pescherecci.

Il Giovedì Santo di Gallipoli nel Salento

Il giovedì Santo a Gallipoli è il giorno dedicato alla visita dei Sepolcri. Si tratta di una tradizione antichissima che nel Salento è ancora molto sentita e seguita. A partire dalla tarda serata del Giovedì subito dopo aver partecipato alle celebrazioni dell’Ultima Cena è consuetudine fare il giro dei Sepolcri.

I Sepolcri, in dialetto salentino Sabburchi, sono gli altari della deposizione allestiti all’interno delle chiese e delle cappelle. Nel corso dei Secoli la tradizione popolare ne ha ampliato il significato interpretandoli come la tomba del Cristo. Piccole e grandi composizioni si trovano ai piedi degli altari di piccole e grandi chiese, luoghi di culto particolari. In ogni caso non mancano i simboli della passione e morte di Cristo.

a Gallipoli quasi tutte le Chiese del Centro storico di Gallipoli sono aperte per le visite dei Sepolcri del Giovedì Santo.

La Processione del Venerdì Santo a Gallipoli nel Salento

La processione del Venerdì Santo a Gallipoli è tra i riti della Settimana Santa quello più emozionante. Tutto ha inizio nel tardo pomeriggio, circa tre ore prima del tramonto quando il sole si appresta a calare nel mare di Gallipoli.

Partendo dalla Chiesa del SS Crocefisso, i confratelli dell’omonima Confraternita danno l’avvio alla suggestiva processione della Tomba, detta anche dell’Urnia. Completamente coperti da un sacco e cappuccio rosso, una corona di spine sul capo, portano in spalle la salma del Cristo Morto. Una breve sosta sul sagrato della Cattedrale e la processione si avvia lungo i vicoli della città vecchia. La statua del Cristo Morto adagiata su un lenzuolo bianco è preceduta da una serie di grandi statue in cartapesta che rappresentano le varie tappe della Passione. Il suono di un tamburo che scandisce lentamente il tempo, i penitenti scalzi e le fiammelle silenziose dei fedeli rendono l’atmosfera struggente ed unica. In sottofondo anche il suono monotono e ripetitivo della trozzula, tipico strumento salentino fatto di legno con battenti in ferro.

Insieme ai confratelli del SS Crocefisso (rappresentano gli artigiani) alla processione partecipa anche la Confraternita degli Angeli (i pescatori). Questi ultimi, che indossano un sacco ed un cappuccio bianchi e la mozzetta celeste, sorreggono la statua della Madonna Addolorata. La processione del Venerdì Santo di Gallipoli si protrae sino a mezzanotte con la benedizione della Croce di fronte alle due Chiese, quella del SS. Crocefisso e quella Degli Angeli, entrambe rivolte verso il mare.

La Processione della Desolata il Sabato Santo a Gallipoli nel Salento

Il Sabato Santo a Gallipoli è il giorno della Processione della Desolata organizzata dalla Confraternita di S. Maria della Purtità. I preparativi si avviano a tarda notte del Venerdì per dare inizio al rito all’alba del Sabato. Allo scoccare delle 3,00 i confratelli in saio e cappuccio bianco, precedono le due statue di Cristo Morto (adagiato in un’urna) e di Maria Desolata. La Madonna in atteggiamento desolato appunto è ritratta ai piedi di una Croce. I passi lenti l’andatura dondolante del corteo nel buio della notte sono scanditi dal suono struggente di una tromba.

Quindi la Processione percorre le mura si snoda per i vicoli della città e si conclude con l’Incontro tra il Figlio morto e la Vergine Maria Desolata di fronte al mare della Purità.

La Settimana Santa nel Salento in Puglia

In tutte le comunità salentine fatte di tanti piccoli borghi, sono ancora molto radicate le tradizioni legate al tempo della Quaresima e della Pasqua. Approfittare della vacanza in Puglia per partecipare a questi riti è un’esperienza imperdibile.

  • Santu Lazaru” tipica dei paesi della Grecìa Salentina. Si tratta di una serie di poesie popolari cantate in rima la domenica delle Palme per poi diventare Passione di Cristo in lingua grika.
  • La Caremma è una sorta di fantoccio dalle sembianze di una vecchietta piegata su se stessa. Appare tra i vicoli e sui balconi dei centri storici salentini il primo giorno di Quaresima. Rappresenta la moglie del Carnevale con in mano i simboli della vita: l’arancia amara (i mali terreni) , le sette piume (le settimane che mancano alla Pasqua), il fuso (la vita che scorre).
  • I riti della Settimana Santa e la processione del Venerdì Santo, la notte più suggestiva dell’anno. Le comunità si riuniscono per portare in processione la statua del Cristo Morto e della Madonna affranta dal dolore. L’atmosfera è tetra carica di phatos con la presenza dei penitenti a piedi scalzi o in catene per rendere più difficili e faticosi i percorsi della redenzione.
  • Altra usanza salentina della Pasqua è quella di apporre le palme benedette, simbolo di pace, alla porta d’ingresso della casa per tenere lontano le malattie.
  • I Sabburchi (Sepolcri) La preparazione dei Sabburichi è una tradizione salentina dall’alto valore simbolico. Molte famiglie ancora oggi, il primo giorno di Quaresima piantano semi di grano (anche altri cereali) in piccoli vasi e li fanno crescere al buio fino al giovedì Santo. Ovviamente senza funzione clorofilliana le foglie saranno bianche a simboleggiare la forza della vita che sboccia nonostante le tenebre.

La festa di Santa Cristina a Gallipoli

Gallipoli festeggia Santa Cristina dal 23 al 25 luglio di ogni anno. La Santa è la compatrona di Gallipoli insieme a S. Agata e S. Sebastiano. La chiesa a lei dedicata si trova nei pressi della fontana Greca vicino al Ponte che collega alla città vecchia di fronte al vecchio molo dei pescatori.

Secondo la tradizione S. Cristina liberò la comunità dalla terribile peste del 1867 e per riconoscenza divenne compatrona di Gallipoli. Quindi il parroco restaurò e riaprì al culto la chiesetta del XVI secolo da tempo ormai abbandonata nei pressi del Porto e della Fontana Greca. Inoltre venne fatta realizzare dal maestro Achille de Lucrezi una statua in cartapesta a grandezza naturale, conservata presso la Chiesa della Purtità.

Inoltre, in occasione della Festa di S. Cristina ogni anno Gallipoli ospita una regata di barche a vela intorno all’isola di S. Andrea.

Il rito della festa prevede anche la processione in mare con la statua della Santa a bordo delle barche dei pescatori ed il corteo lungo le strade di Gallipoli. Corso Roma per l’occasione è gremita di bancarelle di prodotti tipici tra i quali spicca la famosa Scapece Gallipolina.

Nei tre giorni di festa che segnano il culmine dell’estate a Gallipoli, è previsto anche lo spettacolo della Cuccagna in mare, uno degli appuntamenti più divertenti in assoluto. Si tratta di una competizione amatoriale che vede la partecipazione di giovani coraggiosi gallipolini intenti ad arrampicarsi su un palo unto di grasso. Ovviamente la difficoltà è dovuta anche al fatto che il palo sporge in modo obliquo e verso il mare dal ponte di un peschereccio. La vittoria sarà della squadra che raggiungerà per prima la punta della cuccagna dove sono appesi golosissimi premi.

Chiude i festeggiamenti in onore di Santa Cristina un grande ed attesissimo spettacolo di fuochi pirotecnici sul mare.

Santa Cristina ed il suo martirio

In tutto il Salento il martirio di Santa Cristina di Bolsena fu ha suscitato nei secoli tanta commozione. Si narra che la piccola Cristina nel corso dell’anno 200 fu rinchiusa dal padre Urbano all’interno di una torre. Qui subì le torture a causa della fede che lei non volle rinnegare fino a quando il padre stesso non la condusse presso i giudici del tempo. Anche qui dopo supplizi e torture, fu rinchiusa in carcere dove alcuni angeli la curarono. Quindi il giorno del martirio le legarono una pietra al collo e la gettarono nelle acque di un lago. Ancora una volta gli Angeli intervennero sollevando la pietra e riportando a riva Cristina.

Il padre morì per la disperazione Cristina fu ricondotta in prigione e condannata definitivamente dal suo successore.

Feste, sagre ed eventi tutto l’anno a Gallipoli

  • Carnevale di Gallipoli. Una parata di grandi carri ed enormi maschere in cartapesta per uno dei carnevali più belli della Puglia insieme a quello di Putignano.
  • 8 Ottobre, Festa Madonna del Rosario a Gallipoli . Come di consueto i festeggiamenti religiosi prevedono una novena di preghiere e la processione per le strade della città.
  • 15 – 16 luglio, Festa della Madonna del Carmelo. Si festeggia presso la Chiesa del Carmine di Gallipoli. La Chiesa dove sede la Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia, è situata nel centro storico e costruita tra il 1836 e il 1838. Nel suo interno l’altare dedicato alla Vergine del Monte Carmelo ed una preziosa una tela con la sua raffigurazione.
  • Festa di S. Chiara a Gallipoli , 8 – 10 agosto
  • Il 9 – 10- 11 agosto si svolge la sempre più attesa Sagra del Pesce Fritto a Gallipoli uno degli appuntamenti più appetitosi dell’estate salentina. La sagra si propone di promuovere la tipicità del pescato locale, tradizionalmente legato alla vita della comunità. Si svolge nei pressi del Porto Antico o Peschereccio vicino alla Fontana Greca ed ha inizio al tramonto quando le paranze dei pescatori gallipolini fanno rientro.

Anna Maria Ciardo
Anna Maria Ciardo