Trulli, Pajare e masserie, l’architettura rurale in Puglia

Il turismo rurale in Puglia, vacanze a contatto con la natura

La Puglia vanta una storia antichissima che affonda le sue radici nella preistoria. Allora non si edificavano abitazioni in pietra ma si cercava rifugio all’interno di grotte e caverne. Ancora oggi dalle antiche grotte emergono evidenti tracce di quei nostri antichissimi progenitori. Utensili e vasellame, armi e attrezzi, pitture rupestri che ci parlano della vita quotidiana fatta di caccia, di lotte e rituali.

Tipica Paiara del Salento, chiamato erroneamente trullo dai turisti e realizzato interamente da pietre con muraglie spesso superiori ai due metri.

Con lo sviluppo dell’agricoltura le popolazioni preistoriche iniziano a colonizzare il territorio circostante, dapprima in piccoli villaggi e poi in veri e propri centri urbani. Nelle campagne contadini ed agricoltori cominciano abilmente a sfruttare ciò che il territorio offre: pietre, terra, legna. L’abbondanza di pietre e sassi caratteristici del territorio carsico, diventano, nelle abili mani di anonimi costruttori l’elemento base per edificare. Costruiscono quindi abitazioni, recintano i campi con muretti a secco, terrazzano i fianchi delle colline, delimitano e pavimentano i tratturi.

Gran parte del territorio della Puglia è caratterizzato dalla presenza costante della pietra. Muretti a secco ovunque, dalla Murge alle Serre Salentine in particolare, sui versanti adriatici a picco sul mare terrazzati in modo impeccabile e preciso da sembrare disegnati.

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In questo contesto spiccano ancora oggi le costruzioni in pietra come i trulli, le paiare, le liame, gli jazzi. Anche le masserie rappresentano una delle costruzioni rurali nel senso che rispondevano a particolari esigenze legate alla vita contadina.

Dopo un lungo periodo di oblio gran parte dell’architettura rurale della Puglia è stata recuperata e ristrutturata. Ancora c’è molto da fare e passeggiando per la campagna è facile imbattersi in vecchi ruderi abbandonati che aspettano di essere riportati allo splendore di un tempo.

Massarie, trulli, paiare oggi sono entrate a far parte dell’offerta ricettiva turistica pugliese. Dal turismo di lusso con le masserie destinate a clienti particolarmente esigenti, agli amanti del turismo rurale e della semplicità della vita di un tempo.

Le pajare del Salento

Tipico esempio di antiche costruzioni contadine, le pajare nel Salento sono parte fondamentale del paesaggio rurale insieme ai muretti a secco.

Pajara del Salento, costruzione in pietra

Alte circa due o tre metri, sono degli edifici costruiti sovrapponendo pietre le une alle altre, senza l’uso di alcun materiale cementante. La loro pianta è quadrata o circolare. La parte terminale del tetto è formata da cerchi di pietra concentrici che si restringono fino alla sommità che sarà coperta con una lastra.

Le pareti esterne sono formate da due strati perimetrali di pietra, una interna e l’altra esterna, con un intercapedine riempita di terra e sassi. Corre lungo il muro esterno una scala circolare che a spirale giunge fino alla sommità dell’edificio utilizzato anche per essiccare frutta e verdura.

I Trulli della Valle d’Itria

I trulli di Alberobello sono diventati il simbolo della Puglia insieme al mare, gli ulivi ed il sole. Dal 1996 fanno parte del Patrimonio Unesco e sono uno dei siti più visitati di tutta la Puglia.

I trulli fanno parte dell’architettura rurale pugliese ed hanno architettonicamente le stesse caratteristiche della pajara. Infatti anche i trulli sono edificati a secco anche se, rispetto alle costruzioni salentine, il loro aspetto è più imponente e maggiormente sviluppato in altezza. Anche la forma del tetto è molto più conica e con la parte terminale segnata da particolari. Sembra che tali bizzarre costruzioni devono la loro origine all’imposizione del feudatario locale che obbligò i contadini a costruire le loro case senza usare malta. In caso di ispezione da parte dei tributari regi si sarebbero potute facilmente abbattere in caso di ispezione da parte dei tributari.

Sfruttare la forma conica per la copertura si rivelò il miglior sistema per sostenere il tetto senza l’utilizzo di cementi. Solo nel 1700 ai costruttori venne dato il permesso di edificare con la malta i trulli.

Di particolare fascino la sommità del tetto, dove svetta un caratteristico pinnacolo in terracotta, dalla funzione prettamente decorativa, e “firma” del costruttore. Sul tetto troviamo sovente dipinti soggetti legati al simbolismo sacro e magico.

Le masserie della Puglia

Le masserie rappresentano lo sviluppo di insediamenti urbani di epoca medioevale, fattorie fortificate dove si sviluppavano piccole comunità agricole con a capo il signore feudale.

Il periodo storico era caratterizzato dalle incursioni di Turchi e Saraceni,ma anche lotte tra feudatari, flagelli che minavano la sicurezza del territorio. Per questo motivo le masseria costituivano anche un luogo di riparo e protezione per intere famiglie di contadini.

Centro di una Masseria in Puglia

Gran parte delle masserie infatti avevano l’aspetto di un Vera e propria fortezza con mura di cinta e torri di avvistamento

All’interno delle mura fervevano le attività produttive destinate alle necessità delle famiglie residenti e a quelle dei centri vicini. Spesso diventavano degli importanti poli di produzione e di esportazione di olio e vino.

Oggi, gran parte delle masserie della Puglia hanno ripreso l’attività produttiva di un tempo diventando anche ottimi agriturismi. Altre hanno trasformato la loro destinazione e pur conservando il fascino di un tempo ospitano lussuose suite con spa e servizi ultramoderni.

Le Pozzelle salentine

Da sempre in Puglia l’acqua ed il suo approvvigionamento sono stati un grosso problema cui la popolazione ha dovuto far fronte.

Anche se le piogge in autunno potevano essere abbondanti, a causa della natura carsica del terreno, l’acqua non è trattenuta in superficie.

fotografia alberi di ulivi secolari nel Salento. Coltivazione biologica del olivo in puglia

In Puglia infatti non ci sono fiumi, a parte l’Ofanto ed il Fortore e altri corsi a carattere torrentizio che d’estate si esauriscono. Tuttavia penetrando nel sottosuolo, l’acqua ha creato delle falde e delle grotte dove scorrere per poi inaspettatamente riaffiorare in doline o sotto forma di sorgenti anche in mare.

In un mondo dove la necessità aguzzava l’ingegno, le pozzelle rappresentano anch’esse il frutto concreto dell’abilità contadina. Si tratta di un ingegnoso sistema di ritenzione e conservazione dell’acqua di origini antichissime. Rudimentali ma efficacissimi pozzi ricavati in una depressione naturale del terreno dove solitamente si addensavano le acque piovane. Opportunamente lastricate e rivestite di pietre a secco diventavano impermeabili. Alcuni strati concentrici di pietra a secco rivestiti esteriormente di pietrame e terra impedivano l’evaporazione dell’acqua e ne garantivano la potabilità. Un grosso masso forato al centro chiudeva l’imboccatura.
Intorno alle pozzelle già nell’antichità sorgevano gli insediamenti urbani ed importanti vie di comunicazione. Questo testimonia quanto fosse importante e vitale l’accesso e la conservazione dell’acqua.

I sostenitori dell’edilizia sostenibile guardano con ammirazione la capacità ed il grado di conoscenza scientifica dei popoli di un tempo. Anche per l’uso ingegnoso e prezioso di materiali poveri, facilmente reperibili sul posto, in un rapporto non distruttivo e compatibile con l’ambiente.

Gli Jazzi della Murgia

Gli jazzi sono degli antichi recinti rurali che durante la transumanza servivano per il ricovero delle greggi di pecore nella Murgia della Puglia.

Erano delle strutture realizzate su terreni in pendenza ed esposti a sud, composte da un alto muretto a secco che delimitava delle aree prestabilite. Al suo interno il posto per le greggi, uno spazio per il pastore che doveva mungere le bestie, lavorare il latte, riposare.

Sul muro esterno una serie di lastroni di pietra sporgenti all’esterno aveva la funzione di impedire ai predatori di poter scavalcare il recinto e fare razzia di animali.

Turismo Rurale in Puglia

La Puglia ha conosciuto un considerevole sviluppo della sua industria turistica solo in anni recenti. Infatti, fino agli anni ’60 le città della Puglia e le coste del Salento, del golfo di Taranto e del Gargano erano sconosciute al pubblico del turismo di massa.

Foto paiara a a quattro cerchi. Tipica costruzione del Salento in Puglia


Oggi le cose sono cambiate e la Puglia è diventata una delle mete più gettonate dei turisti italiani e stranieri che di anno in anno affollano le strutture ricettive turistiche.

Tutto questo grazie non solo grazie alla riscoperta delle sue bellezze naturali. La Puglia infatti può contare su bellissimi borghi, monumenti e città d’arte, una cucina sana genuina, un mare pulito e pescoso.

Infatti, il turismo che ha “invaso” la Puglia degli ultimi anni, non comprende soltanto le zone costiere, quelle delle spiagge incontaminate, ma coinvolge anche l’entroterra.

L’immenso patrimonio naturalistico della Puglia infatti è sempre una scoperta emozionante e questo ha creato un indotto enorme.

Immense distese di uliveti, la suggestiva murgia e le steppe mediterrabee che in primavera sono un’esplosione di colori e profumi! Masserie e trulli, pajare e case contadine dove l’accoglienza è proverbiale, sono diventate le strutture ricettive del turismo rurale pugliese.

Potete trovare alloggio in un trullo ristrutturato o in un complesso di antiche pajare dove, alla spartana sistemazione contadina, sono state aggiunte le moderne comodità dell’epoca contemporanea.

Nelle masserie, le antiche fattorie fortificate di origine medioevale si sono da pochi anni installati splendidi agriturismi, dove poter dormire ma anche gustare i prodotti della terra ed i piatti tipici della Puglia.

Nell’entroterra inoltre le case per vacanza, che siano trulli o liame, o casette in campagna in affitto, hanno prezzi decisamente più bassi e convenienti rispetto a quelli sulla costa o sulla spiaggia.

Ecoturismo in Puglia

Sempre più spesso quando si affronta il tema del turismo si sente parlare di un turismo consapevole e rispettoso, di ecoturismo o turismo sostenibile.

La tutela della natura ed il rispetto per le risorse infatti è un tema che tocca tutti da vicino, anche chi deve scegliere la propria meta per le vacanze.

Non si tratta solo di una moda, è anche una questione di inclinazione personale il prediligere certe cose e alcuni confort rispetto ad altri anche quando si è in ferie. Il piacere di sentirsi più vicini alla natura per sentirne il respiro, per accostarsi ai suoi prodotti generosi e genuini, per godere di luoghi incontaminati o non affollati.

Questo non vuol dire rinunciare alla socialità ed alle relazioni con gli altri, al divertimento, alla danza ed alla festa; semplicemente significa per esempio, andare alla ricerca dei luoghi dove la festa si sposa con la tradizione popolare.

Forno realizzato in pietra come le pajare

In Puglia, come in tutta Italia, questa particolare sensibilità per un turismo ecologico e sensibile sta diventando sempre più importante. Per questo motivo si moltiplicano le offerte per trascorrere le vacanza all’insegna del benessere ed al rispetto dell’ambiente.

Tantissimi agriturismi, spesso realizzati in antiche masserie, in trulli e pajare ristrutturati, propongono una vacanza all’insegna del relax tra i silenzi della campagna. Al turista si offrono pernottamento, cucina con i prodotti locali, lunghe gite in bicicletta o a piedi tra i vigneti e gli ulvivi, i paesaggi rurali pugliesi.

Insomma, le piccole scelte in tal senso possono essere una vera alternativa alla solita vacanza e soprattutto regalerà emozioni inaspettate.
Scegliete un buona base, un agriturismo o un appartamento in affitto nell’entroterra, dove i prezzi sono sicuramente più vantaggiosi. Una volta arrivati ci si informa presso gli IAT locali riguardo feste popolari, mercatini di contadini, spettacoli in aree rurali ecc.

Anna Maria Ciardo
Anna Maria Ciardo