La Fauna della Puglia

La Puglia dei Parchi Naturali e delle aree protette

parco naturale delle Cesine

La Puglia ha un territorio molto vario dal punto di vista naturalistico caratterizzato da diverse aree preziose per la loro biodiversità. Questa ricchezza della fauna in Puglia è dovuta non solo alla presenza di differenti microclima, ma anche e soprattutto alla posizione della regione al centro del Mediterraneo.

Si sente spesso parlare di Puglia come un ponte tra Oriente ed Occidente e degli scambi culturali e commerciali che da sempre hanno caratterizzato questa terra. Ebbene, questo continuo collegamento tra le due aree e gli spostamenti umani hanno permesso anche il diffondersi di specie orientali che qui hanno trovato il loro ambiente ideale.

Nonostante i cambiamenti climatici e soprattutto quelli antropici degli ultimi 40 anni, la Puglia oggi si impone di tutelare questo immenso e particolare patrimonio naturalistico, con l’istituzione di aree protette e parchi.

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La presenza di molte aree protette è diventata nel tempo anche un ulteriore attrattiva che continua a portare in Puglia tantissimi appassionati di cammini, trekking, biking. Gli itinerari lungo i parchi e le oasi sono tantissimi e ciascuno può trovare il proprio percorso secondo le proprie attitudini. Chi arriva in vacanza in Puglia con bambini o ragazzi al seguito può cogliere l’occasione per una gita anche di poche ore e riscoprire il piacere ed il contatto con la natura. Una volta prenotato l’alloggio, che può essere una casa vacanza o un B&B, in ogni centro sono attivi gli IAT, gli uffici di informazioni turistiche. Presso queste agenzie è possibile ottenere informazioni riguardo escursioni, visite guidate, percorsi naturalistici per scoprire le bellezze della Puglia anche in vacanza.

Uccello marino la Garzotta

Nel territorio della Regione infatti sono stati istituiti nel tempo:

  • 2 Parchi Nazionali, Il Parco Nazionale del Gargano, Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia
  • 3 Aree Marine Protette, Area Marina di Porto Cesareo sul versante ionico della Puglia, Torre Guaceto e Isole Tremiti sul versante adriatico.
  • 16 Riserve Statali, Falascone, Guaceto, Stornara, Sfilzi, San Cataldo, Salina di Margherita di Savoia, Palude di Frattarolo, Murge Orientali, Monte Barone, Masseria Combattenti, Le Cesine, Lago di Lesina, Isola di Varano, Ischitella e Carpino, Il Monte, Foresta Umbra
  • 11 Parchi Naturali Regionali: Bosco e Paludi di Rauccio, Bosco Incoronata, Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, Dune costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo, Fiume Ofanto, Isola di S. Andrea – Litorale di Punta Pizzo, Lama Balice, Litorale di Ugento, Porto Selvaggio e Palude del Capitano, Saline di Punta della Contessa, Terra delle Gravine.
  • 7 Riserve Naturali Regionali Orientate: Bosco delle Pianelle, Bosco di Cerano, Boschi di S. Teresa e dei Lucci, Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore, Palude del Conte e Duna Costiera – Porto Cesareo, Palude La Vela, del Litorale Tarantino Orientale.

Le Riserve Naturali Regionali Orientate, secondo il Regolamento della Regione Puglia

sono delle aree naturali protette in cui sono consentiti interventi colturali, agricoli e silvo-pastorali purché non in contrasto con la conservazione degli ambienti naturali.

Inoltre alcune di queste aree sono OASI WWF e gestite da questa associazione: Le Cesine, una zona umida la più importante dell’Italia Meridionale, Monte S. Elia situato all’interno del Parco delle Gravine, Rifugio Mellitto, Bosco Romanazzi, Torre Guaceto, Lago Salso, Oasi di Acquaviva delle Fonti.

La Fauna delle aree protette della Puglia

Oggi la maggior parte della fauna in Puglia vive e si moltiplica all’interno delle numerose riserve naturali ed aree protette presenti sul territorio. Una variegata popolazione di animali popola paludi e coste, foreste e macchia mediterranea.

In epoche remote la regione era popolata di mammiferi di grandi dimensioni, come testimoniano i ritrovamenti nelle grotte di ossa di pachidermi, felini e persino ippopotami. Oggi, a causa dell’inaridimento del terreno, dei cambiamenti climatici e dell’attività dell’uomo, essi sono del tutto scomparsi per lasciare spazio ai mammiferi di piccole dimensioni. Per le campagne pugliesi è facile imbattersi in volpi, tassi, donnole e scoiattoli.

Uno dei simboli del Salento è senza dubbio il geco salentino, una lucertola che abita le aride campagne della terra tra i due mari insieme ad altre specie di rettili, mammiferi come ricci, volpi e faine.

Una menzione a parte merita la “tarantola” anch’essa tra i simboli indiscussi del “la terra del Rimorso” di De Martino. Fino a poco tempo fa considerati responsabili dell’inquietudine delle “tarantate”, ne esistono diverse specie. Tra gli aracnidi assolutamente innocui per l’uomo, solo due rarissimi sono quelli dal morso potenzialmente dannoso: il ragno violino e la malmignatta.

La Puglia inoltre può vantare anche un importante il patrimonio avicolo fatto di una moltitudine di specie di uccelli migratori e che non sono stanziali. Nella Regione infatti hanno trovato posto nelle zone paludose della costa come i laghi Alimini, il Parco Naturale di Porto Selvaggio e Le Cesine nel Salento. Inoltre, in queste aree protette, particolari tipi di uccelli hanno scelto come loro punto di sosta e di riposo prima di affrontare il viaggio verso i caldi dell’Africa.

Mare e uccelli migratori

Sono le specie diverse di aironi, cicogne, martin pescatore folaghe e molti altri. Tra la fauna avicola stanziale allodole e tordi, la gallina prataiola che nidifica tra gli arbusti nel Tavoliere, l’Upupa che arriva puntale per annunciare l’arrivo delle tortore.

Tra la fauna avicola stanziale troviamo allodole e tordi, e la gallina prataiola che nidifica tra gli arbusti nel Tavoliere.

Anche la Tartaruga Caretta Caretta sembra prediligere la Puglia per nidificare. Negli ultimi anni infatti in particolare le coste e le spiagge dello Ionio verso Santa Maria di Leuca sono sorprese da “incursioni” molto piacevoli. A quanto pare le coste del Salento e della Puglia rappresentano un’ambiente privilegiato per la nidificazione della Caretta Caretta.

Schiusa uva di tartarughe Caretta Caretta

Un ricco patrimonio, di eccezionale interesse e rarità è rappresentato dalla cosiddetta “fauna cavernicola”. Si tratta di specie animali e di insetti i quali si sono sviluppati nelle grotte e negli ambienti sotterranei così diffusi e comuni in Puglia. Tra questi alcune specie rarissime di pesci e gamberetti senza occhi, le cui origini risalgono alla notte dei tempi.

Porto Selvaggio

Il nome di questo luogo ricorda la natura incontaminata, la civiltà lontana, la natura al suo stadio più puro. Qui le acque sono profonde e la costa è tagliata da bastioni rocciosi che si inabissano nel mare. Tutto sembra intatto, inesplorato.

A mantenere inalterata l’aspetto incontaminato di questo territorio ha contribuito molto la sensibilità della comunità salentina che ha lottato per la tutela di queste zone. Grazie a queste tutele oggi la costa tra Porto Cesareo e Gallipoli, è una delle più suggestive di tutto Salento.

Questa terra, nel 1980, è diventata un Parco nazionale sopprimendo definitivamente ogni tentativo di edificazione e civilizzazione. La costituzione di questo parco nazionale è stato l’epilogo di una lunga lotta tra imprenditori e amanti della natura. Un territorio infatti che attirava le attenzioni di chi ne comprendeva bene le enormi potenzialità a livello turistico.

Oltre ad essere un luogo naturale e incontaminato (appunto selvaggio), è anche un luogo di straordinario interesse archeologico. Nelle sue grotte sono stati rinvenuti manufatti preistorici che hanno innalzato Porto Selvaggio all’interesse internazionale. I giacimenti rinvenuti nella Grotta del Cavallo fanno risalire l’insediamento umano sin dai tempi della pietra, facendo emergere così l’importanza storica che ha sempre avuto questo luogo per l’uomo.

La Riserva Naturale dello Stato, Le Cesine nel Salento

La Riserva Naturale delle Cesine è una delle tante aree protette del Salento istituite allo scopo di preservarne la particolarità dal punto di vista naturalistico ed ambientale. E’ una Riserva Naturale dello Stato e ad oggi è gestita dal WWF e rappresenta l’ultimo tratto costiero sopravvissuto di quella che era la costa salentina in passato. Oggi Le Cesine costituiscono l’ambiente umido più importante d’Italia, si trova sulla rotta degli uccelli migratori e ospita una miriade di specie di uccelli acquatici.

Parco delle Cesine ingresso

Il parco deve il suo nome al fatto di essere costituito per la maggior parte da terreno selvaggio ed incolto, in dialetto “cesine”. Si tratta di una delle ultime zone umide del Salento dove trovano rifugio diverse specie di flora e fauna rarissime. L’ipomea di palude, l’orchidea acquatica ed il giglio acquatico sono solo alcune piante tra le quali trovano rifugio il rospo smeraldino, il tritone italico, anfibio, la testuggine d’acqua ed alcune specie di bisce d’acqua.

Il parco si estende nella zona che corre da San Cataldo a Torre Specchia Ruggeri, per un totale di più di 600 ettari di area protetta.

La Fauna del Parco Nazionale del Gargano

Il Parco Nazionale del Gargano tutela uno degli ecosistemi più importanti per varietà e vastità. Vi si trovano oltre 170 specie di volatili, rapaci e uccelli di varie dimensioni che nidificano tra il verde della boscaglia tra i quali il pettirosso, la cincia, il merlo, l’allocco, l’assiolo, il falco pellegrino, l’airone rosso, il gru, il cavaliere d’Italia, il biancone, il gufo reale e comune, la civetta, il barbagianni, il cuculo e l’upupa. Nella foresta più interna si trovano ben 5 specie di picchi.

Tra gli animali del Parco si trova il capriolo garganico, il cinghiale, il gatto selvatico, la lepre, il tasso, i daini, la faina, la volpe, la donnola, la martora, il riccio, l’istrice, il ghiro. Nelle zone umide e nascoste del sottobosco vivono le salamandre, e intorno ai corsi d’acqua si trovano il rospo smeraldo e la rana verde. In primavera è molto facile imbattersi nel tritone, lucertole e ramarri, e nelle nelle zone impervie vipere e altri rettili. Da non molto tempo sembrerebbe sia ricomparso anche il lupo.

All’interno del Parco si trova anche la tartaruga terrestre (testuggine del Gargano) e quella palustre e tra gli altri anche la vipera comune ed il cervone.

La fauna marina della Puglia

La fauna marina riveste particolare interesse sia dal punto di vista della risorsa alimentare sia dalla varietà di specie presenti. Polipi ed aragoste sono comuni nei fondali costieri, così come le cernie, scorfani, triglie, seppie, totani, alici, pesce azzurro, ricci di mare, orate, sgombri, ricciole, gamberi (famosi i gamberi viola di Gallipoli).

Nella zona di Porto Cesareo, grazie alla particolare conformazione del territorio circostante ed alla temperatura dell’acqua, la fauna marina conta specie che si possono solo trovare nei mari tropicali, anche alcune formazioni coralline. Al largo di queste acque trova il suo habitat anche il cavalluccio marino, e la pinna nobilis, il più grande mollusco bivalvo del Mediterraneo, entrambe specie protette.

Al largo delle Isole Tremiti, le cui acque fanno parte di un’area marina protetta, i fondali sono ricchissimi di flora e fauna marina, un ecosistema meraviglioso. Uccelli marini, tartarughe, delfini, murene, aragoste e pesci da tana.

La Steppa mediterranea in Puglia, fiori e orchidee

Il territorio della Puglia è caratterizzato dalla presenza di un terreno prevalentemente di origine carsica. Le pietre affiorano dal terreno e dominano praticamente per intero il paesaggio. Anticamente il panorama pugliese era caratterizzato prevalentemente da alberi d’alto fusto, oggi in molte zone scomparsi a causa di diversi motivi. Certamente per via degli incendi, della trasformazione dei terreni in pascoli, del disboscamento talvolta intensivo di foreste e macchia mediterranea.

Se la macchia mediterranea rappresenta una sorta di degradazione delle originarie foreste, la steppa mediterranea è la degradazione della macchia.

Orchidea selvatica in Puglia

Probabilmente per cause antropiche, incendi e trasformazione in pascoli, condizioni climatiche di forti siccità ed erosione, anche la macchia scompare. Quello che resta è una distesa pietrosa la cui unica vegetazione è costituita da graminacee particolarmente adatte ad immagazzinare l’acqua. In Puglia le maggiori aree di sviluppo della steppa mediterranea si trovano lungo la fascia costiera del Salento, a nord-ovest delle Murge, sul Gargano nel versante meridionale.

La pseudosteppa mediterranea come viene spesso definita, si avvicina molto alle steppe euroasiatiche ma e si sviluppa in un clima mediterraneo e dove il terreno è arido e pietroso. Anche una minima quantità di terra permette alla pseudosteppa di attecchire mentre sulle rocce che affiorano in superficie sono visibili muschi e licheni. La pseudosteppa che non subisce interventi antropici o climatici evolve e diventa gariga, quindi macchia e poi in bosco.

Questo ambiente a tratti brullo e affascinante, si trasforma e si colora in primavera trasformando il paesaggio pugliese in un quadro vivente.

Ad esempio, il paesaggio di pietra del Parco Nazionale dell’Alta Murgia si accende dei colori degli asfodeli, papaveri, tantissimi arbusti colorati e le meravigliose orchidee selvatiche.

Anche la presenza della steppa salata mediterranea costituisce un ambiente prezioso dal punto di vista della fauna in Puglia. Si tratta di un ambiente estremo dove molte specie riescono a sopportare la presenza di acqua marina quindi salmastra. In alcune zone prevale la steppa salata con salicornie in altre quella con il giunco. Ad ogni modo si tratta di ecosistemi che si sviluppano principalmente intorno alle aree dove è favorito il ristagno idrico intorno alle dune costiere.

La macchia mediterranea in Puglia

La macchia mediterranea è il biosistema che prende il posto delle antiche foreste quando queste vedono scomparire gli alberi ad alto fusto. Quello che in origine rappresentava il sottobosco delle foreste ne diventa il padrone incontrastato della vegetazione presente sul territorio.

Foto sulla costa di Santa Maria di Leuca prima del Santuario punta del tacco d'Italia.

La macchia mediterranea è costituita di piante ed arbusti generalmente sempreverdi e capaci di resistere alla siccità estiva. Lentisco, ginestra, cisto marittimo, mirto, ginepro, biancospino, rovo, E poi ancora il pino, il leccio, il carrubo, il corbezzolo, il rosmarino, il cappero, il fico, la quercia spinosa. Se la zona è particolarmente arida si possono notare anche fichi d’india ed agavi.

Anna Maria Ciardo
Anna Maria Ciardo